ROBERTA GULISANO

Biografia
Roberta Gulisano
Irrequieta donna del Sud, il mondo di Roberta Gulisano ha profonde radici nel cuore della Sicilia
Adolescente, muove i suoi primi passi nella musica folk come cantante e danzatrice, unendosi a un gruppo di amici appassionati di tradizioni popolari, che diventerà piú avanti la sua prima band, Compagnia Triskele.
Dal repertorio della Balistreri ai festival di musica popolare, passando per diverse collaborazioni con piccole compagnie teatrali, accumula esperienze importanti come l’apertura del concerto di Carmen Consoli e I Lautari a Cinisi (PA) nel 2008, in occasione dell’anniverasario della morte di Peppino Impastato.
Mentre si esibisce nelle piazze, approfondisce la produzione dei cantautori italiani degli anni ‘70/’80; la necessità di imparare ed esplorare nuovi generi, la porta a frequentare un corso di musica e composizione Jazz al Conservatorio “V.Bellini” di Palermo: in questo breve ma intenso periodo, la sua attenzione si focalizza sull’uso dell’armonia e sulla composizione e inizia a comporre i suoi primi brani.
Nel 2010 concorre al Premio Bianca D’Aponte, dove si aggiudica il premio come miglior testo con il brano Troppo Profondo per le 23. Alla fine del 2010, vince insieme alla Compagnia Triskele il Premio Andrea Parodi – contest di World Music – con il brano Fimmini.
Nel 2011 accede alle semifinali della XXII ed. di Musicultura. Nel 2012 è finalista della terza edizione di Musica da Bere e della settima edizione del festival Botteghe d’Autore, riconfermandosi miglior autrice all` VIII Premio D’ Aponte. Nel luglio dello stesso anno, firma la colonna sonora del cortometraggio “Liberi tutti”, del giovane regista Ben Pace, fra gli otto film selezionati per la finale del Giffoni Film Festival.
Il suo primo singolo Troppo profondo per le 23, pubblicato nel 2011, inaugura un periodo di intensa attività, che porta alla produzione del suo primo album Destini Coatti, in cui la Gulisano si sposta tra diversi generi musicali con una penna sagace e cinica dal gusto noir: il concept , ispirato a un libro di Goliarda Sapienza, parla di storie femminili e del loro spesso drammatico finale. Apprezzato sia dal pubblico che dalla stampa musicale, Destini Coatti viene selezionato nella sezione Opera Prima al Premio Tenco 2012.
La sua seconda produzione, Piena di(s)grazia, viene pubblicata nel 2016. Passione, rabbia, fede vengono interpretate in un teatro di riff ipnotici e arrangiamenti sontuosi, spostando Roberta verso un nuovo cammino musicale. L’album viene prodotto da Cesare Basile, con il quale collaborerà più tardi come corista e percussionista nell’album U fujutu su nesci cchi ffa? (Urtovox, 2017).
Impegnata nell`esperienza di emigrata dal 2017, ha raccolto materiale per anime inquiete e ricamato silenzio.
A ccu apparteni? (Mhodí Music Company, 2024), il suo ultimo Ep in dialetto siciliano, é un breve e inteso lavoro sul ri-conoscersi, sul sangue che scorre dal passato verso il futuro, che – come la musica – cambia forma, senza cambiare sostanza: breve, intenso nudo e sporco, cuce elementi della tradizione con sonoritá contemporanee, testi originali con rumori antichi, in un intreccio mai casuale di suoni e storie.
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